Lo YOGA nasce da una tradizione antica che fa riferimento agli antichi testi del Vedanta, ma anche ad altri trattati scritti in altri periodi storici, tra cui “Gli aforismi dello Yoga” di Patanjali. Lo Yoga ci offre una mappa che descrive le tappe del cammino evolutivo dell’uomo in riferimento alla coscienza esplorando tutti i campi in cui l’uomo si esprime. Al di là dei contesti storici, sociali e culturali in cui nasce e si sviluppa, tale antica scienza offre pratiche e metodi fondati su principi universali, pertanto sempre validi per sviluppare le qualità innate che ogni essere umano possiede potenzialmente.
I grandi testi sacri dello Yoga sono profonde meditazioni sull’energia ultima, l’energia della fonte che è la stessa che permea ogni aspetto della vita. La parola <<yoga>> deriva dalla radice sanscrita yuj che significa “aggiogare”. Nello yoga l’uomo sviluppa le capacità per aggiogare la propria consapevolezza alla sua sorgente prima. Ogni uomo è un veicolo, un tramite attraverso il quale la consapevolezza universale opera. Ogni cosa – minerale, pianta, animale – è strumento di questa consapevolezza più grande, ogni cosa nella creazione è manifestazione di Coscienza. Con lo yoga l’uomo intraprende il viaggio dentro di sé per esplorare la sua natura e ritornare nell’identificazione con questa coscienza originale compiendo un processo di costruzione della propria identità essenziale.
Il primo aforisma dello yoga (yoga sutra di Patanjali) è l’arresto intenzionale dell’attività spontanea della mente. L’idea di fondo è che questa materia sottile prende le forme di ciò che osserviamo. Yoga significa “unione” che si realizza nell’uomo quando il corpo, la mente e lo spirito si fondono nel presente. Essere nel presente significa essere nella piena facoltà della coscienza. Sviluppare la capacità di gestione della mente per calmare il turbinio dei pensieri che la affollano è la base per ottenere tale stato di “presenza” che è condizione naturale e necessaria per poter attivare i talenti personali.
Lo Yoga non è un sistema rigido. ma un sistema creativo in cui l’insegnamento assume il carattere della persona che lo propone perché ognuno non può che esprimere la sua natura nel suo modo originale. Tuttavia l’insegnamento dello Yoga ha carattere universale ed essendo un cammino spirituale non genera conflitto con altri cammini che si possono differenziare nei metodi, ma si basano tutti su principi assoluti.
YOGA E’ SPIRITUALITA’ CHE TRASFORMA
E’ importante sapere che lo Yoga non è una religione, ma un sistema di conoscenza a carattere essenzialmente pratico. Possiamo definirlo un cammino spirituale. La Spiritualità va intesa come un’esperienza intima e soggettiva che ci connette con lo spazio dell’Anima e alla sua comunione con la Realtà Suprema, un’esperienza che richiede ‘trascendenza’ dall’identità con l’io piccolo che ci mostra una realtà distorta e limitata dai confini della mente ordinaria. Lo Yoga è Spiritualità che trasforma. Ci offre strumenti che possono essere integrati per favorire un cambiamento che ci avvicina sempre più verso la natura originale del Sé. Lo Yoga non propone divinità da adorare, ma ci chiede di aprire gli occhi verso l’interno, lasciando ognuno nella libertà di seguire il proprio credo religioso, o di scegliere di non averne alcuno. Essendo lo Yoga una scienza che risponde ad un bisogno universale, possiede grande versatilità di applicazione e ben si adatta alle esigenze dell’uomo occidentale, poiché non richiede obbedienza formale nell’applicazione dei suoi principi.
L’IMPORTANZA DEL GRUPPO
Nel percorso evolutivo che caratterizza la nostra vita siamo chiamati ad interrogarci per mettere in moto un processo di conoscenza che nasce e prende vita da un’esigenza interiore che ci porta ad esplorare ciò che non è conosciuto. Per intraprendere un cammino che va ad alimentare tali processi di conoscenza è necessario creare un ambiente nel quale poter dare espressione e forza ad energie e qualità che spesso giacciono latenti in noi. Questo è un processo di consapevolezza: l’esperienza non nasce soltanto dagli eventi che la vita ci offre, ma diveniamo co-creatori di un ambiente in cui forgiamo noi stessi, gli eventi e le nostre energie che sostengono la vita nel suo valore più puro ed elevato.
Dietro l’orgoglio del vivere la propria spiritualità senza confrontarla con un ambiente di studio e ricerca, nasce il pericolo di alimentare l’io ordinario e narcisistico e spesso è celato l’inconscio conflitto con l’autorità, nonché la paura di svelarsi incontrando il proprio lato ombra.
Il gruppo è l’ambiente privilegiato per sostenere il personale percorso di crescita spirituale. Naturalmente ognuno sarà sempre solo con se stesso, ma la vera evoluzione è nel gruppo dove i propri doni vengono condivisi in umiltà, senza sentirsi né migliori né peggiori dei compagni, proprio come in un banchetto dove ognuno offre il suo cibo per tutti, e a sua volta può gustare il cibo offerto dagli altri in uno scambio vicendevole che arricchisce e trasforma.