Un pensiero sulla libertà

intento

” Se decidiamo di combattere il male per il bene allora saremo chiamati ad andare fino in fondo, e saremo messi alla prova dalla vita che ci proporrà sfide sempre nuove e impreviste, per rafforzarci nel nostro intento, per sviluppare discernimento, fiducia e tolleranza, per generare un senso di certezza nel valore di ciò che è dato solo a chi lo desidera davvero. E queste sfide ci dovranno trovare sempre pronti, vigili e disposti a lottare se richiesto. Prima o poi potrebbe capitare di essere vittime di accuse prive di fondamento, di giudizi e atteggiamenti errati e svalutanti, e allora dovremo essere saldi in noi stessi affinché turbamento, dolore e desiderio di vendetta non prendano il sopravvento. A volte, di fronte agli attacchi del male che si insinua inatteso e mascherato, saremo chiamati ad essere come una gallina che per difendere i suoi pulcini diventa una tigre. Si, davanti al male non è permesso contrattare: nessuna indulgenza!

E solo quando avremo superato il timore del dissenso e saremo disposti ad essere malgiudicati senza preoccuparci né indignarci del giudizio della massa, allora saremo veramente liberi. Come Gesù dice in un passo del vangelo ” beati coloro che saranno offesi, insultati e condannati…per causa mia” (Gesù che parla con la voce dell’Anima Grande, del Sé Superiore). Eh si, saremo beati quando nonostante ‘tutto’… non abdicheremo di fronte al peso delle ingiurie e non avremo dubbi nel mantenere fede nella nostra rotta continuando il nostro lavoro interiore nella gioia del perdono, ma senza scendere a compromessi: verso la libertà dell’Essere”.

Chi rimane legato al rancore e al desiderio di vendetta in cuor suo coltiva veleno e la mente coltiva inquietudine e rabbia nella pretesa di aver ragione, che di fatto è solo un attaccamento, una zavorra che impedisce il cambiamento ostacolando la possibilità di ampliare il proprio sentire creandosi un avversario: mera illusione.  [...]“Di fronte a tali bassezze è bene lasciare che ognuno affondi nella propria palude senza legarsi al suo destino, perché la vita è l’unica maestra e la potenza del cielo lavora e ci sostiene se al centro di noi stessi avremo messo un ideale di bellezza e amore.” [scritto ispirato da un pensiero di Omraam Michael Ivanhov*]

da LUCEVITA