Sulla purezza

Albero Fiori Bianchi

“Tutti desideriamo stare bene ed essere felici, ma per conoscere la felicità non ci si può affidare agli eventi dettati dalla buona o cattiva sorte. La felicità è il frutto di un cammino di consapevolezza che nasce dal desiderio di conoscere se stessi e dare il proprio meglio. La psicologia è un buon approccio per esplorare il mondo interiore, ma non basta perché rimane focalizzata nell’aspetto della mente ordinaria. Se davvero vogliamo raggiungere una coscienza che ci conduce alla felicità, all’amore e alla pace, allora saremo chiamati ad intraprendere un cammino spirituale, che dall’esplorazione delle strutture del sé e della propria natura inferiore, arriva alla conoscenza del mondo dell’alto, che è la nostra natura superiore, che possiamo chiamare Essere Supremo, Anima Superiore, Coscienza Infinita, Se Superiore o Dio.
 
Quando ci avviamo nel cammino che ci conduce verso il nostro interno scopriremo che ciò che sui piani della vita mondana è considerato un insuccesso o un male, sui piani spirituali assume sempre un altro valore, perché se vissuto intensamente e consapevolmente diventa un catalizzatore per portarci avanti nel cammino evolutivo, e lì dove c’è evoluzione c’è sempre giustizia. Nell’evoluzione infatti l’anima fa esperienza di ciò che gli necessita, che è il frutto di ciò che la mente proietta dal suo interno. In questo cammino incontreremo le nostre energie irrisolte, e toccheremo zone-dolore, le ferite che rappresentano le sfide e le avversità che integrate in un processo di comprensione, sono le tappe necessarie per realizzare l’unità dell’anima. Mentre esploriamo il mondo inferiore (detto anche “inferi” ), è pratica utile e necessaria forgiare le armi del guerriero: costruire ed affinare quegli strumenti che ci connettono alla vita nel senso più ampio, a quella dimensione sottile in cui il tempo si ferma e, oltrepassando le barriere della sofferenza, sperimentiamo una condizione di pace. Durante questo viaggio nelle viscere della terra apprendiamo l’arte suprema del vivere, sviluppando i poteri del Sé, che sono i veicoli per creare quegli stati interiori in cui le qualità dell’anima si manifestano. 
Un potere fondamentale per elevare la coscienza è la purezza. Spesso questa parola viene confusa con quello stato perduto che ci ricorda l’infanzia. Ma la purezza non è innocenza né ingenua cecità, è piuttosto  una qualità che caratterizza tutto ciò che è dettato dalla natura superiore. La natura inferiore si esprime in modo grossolano ed è manifestazione di desideri egocentrici e proiezioni dettate da calcolo e confronto, un’agire che va a nuocere gli altri e spesso anche se stessi, perché l’ego deve sempre difendersi per tutelare la sua falsa identità. La natura superiore opera un agire mai dettato da calcolo, sempre disinteressato, puro, generando un moto che è utile a tutti.
 
La purezza nasce prima nella chiarezza di un intento che definisce un obiettivo, poi nella realizzazione di questo. L’intento appartiene al non visibile, e si manifesta nell’agire apportando nel visibile, nella materia, ciò che prima è nato nel pensiero. Se l’obiettivo viene mancato è sempre l’intento da rettificare prima dell’azione. Se vogliamo davvero conoscere una felicità che non soffre di precarietà, che non dipende da…qualcosa o qualcuno, allora dovremo intraprendere un lavoro di consapevolezza che si fonda su sincerità, ascolto, discernimento e purezza, per conoscere e favorire la nostra natura superiore, oltrepassando i confini della mente ordinaria per accedere a quello spazio infinito che si apre in un respiro, che ci immerge nella  piena esperienza dell’attimo presente, nel cuore della vita.”
 da LUCEVITA